PICCOLA GUIDA AL VINTAGE
La moda vintage oggi è una delle più esclusive. Non è sufficiente però come tanti credono riciclare vecchi capi per poter dire di vestire vintage.
Che cos’è davvero il vintage?
Innanzitutto deve essere un capo unico, irripetibile e deve aver segnato un’epoca diventando un’icona e un simbolo generazionale.
Deve essere prodotto non prima degli anni ’20 (in quel caso è considerato antico) e non dopo gli anni ’90 (in questo caso è considerato “usato” o “di seconda mano”) ed essere ancora indossabile ed attuale.
Un capo vintage è unico: unico per la sua qualità decisamente elevata e unico perché non replicabile perché probabilmente fatto a mano o con tessuti particolari al giorno d’oggi quasi introvabili.
Il vintage non è solo unico, ma ti rende unico.
Basta un tocco originale, un gioiello, un accessorio o un paio di scarpe vintage per rendere una mise banale sicuramente più raffinata ed originale facendola uscire dall’omologazione di oggetti ed abiti tutti uguali.
Dove trovare il vintage?
In primo luogo negli armadi di mamma e nonna e zia, nelle vecchie soffitte, nelle cantine piene di mille ricordi e poi nei vari negozi e nei mercatini.
Logicamente se un capo vintage non è mai stato usato il suo valore aumenta.
Come riconoscere un capo vintage?
Alcuni dettagli possono aiutare a riconoscere un capo vintage, in particolare bottoni e cerniere. Nel corso del tempo potrebbero anche essere stati sostituiti, ma se associati ad altri particolari, come le stoffe, possono indicare se siamo di fronte ad un capo vintage o meno.
I capi vintage hanno le cerniere se databili agli anni’30. Prima di questa epoca, infatti, la chiesa riteneva questa chiusura indicativa di mal costume della donna perché facilitava l’atto dello spogliarsi.
Un capo vintage anni ’30 ha nella maggior parte dei casi cerniere in metallo che sono spesso posizionate nella parte laterale del capo ma anche sul collo o sulle maniche. I capi anni ’50 hanno invece cerniere centrali nella parte posteriore.
I capi vintage anni’20 hanno bottoni in resine naturali o metalli, madreperla e pasta di vetro. Negli anni ’30 e ’40 i bottoni sono in legno, metallo e in vetro spessi dipinti a mano o con motivi a tartaruga.
Nel dopoguerra invece i bottoni diventano molto più grandi e spesso riportano il logo dell’azienda che li produce.
I bottoni gioiello arrivano invece negli anni’60.
Le stoffe dei capi vintage anni ’30 e ’40 sono per lo più in rayon, mentre negli anni ’50 compaiono il nylon ed il poliestere ma possono essere ancora in rayon, soprattutto le gonne. Maglioni e vestiti anni ’50 sono in lana ma anche in acrilico. I corsetti degli anni’60 sono per lo più in lycra.
Tutti possiamo usare il vintage?
La cosa più importante è conoscere bene il tuo fisico. Devi prima di tutto analizzarlo in modo oggettivo mettendoti davanti allo specchio ed analizzando quali sono i tuoi punti di forza e gli aspetti che vuoi camuffare. Solo dopo aver capito cosa vuoi mettere in risalto puoi procedere all’acquisto del capo vintage che fa per te.
Louise Brooks, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Marlene Dietrich e Jacqueline Kennedy avevano tutte silhouette molto diverse tra loro, eppure vestivano perfettamente quei capi che oggi consideriamo vintage!